Carenze ambientali in età evolutiva possono essere considerate a tutti gli effetti potenziali situazioni traumatiche ad effetto cumulativo. I traumi dell’età evolutiva, sia eventi accidentali che carenze ambientali ad effetto cumulativo, possono produrre difetti o arresti evolutivi quali deficit strutturali, ad esempio: bassa tolleranza alle frustrazioni, minore capacità di gestire adeguatamente i propri bisogni ed emozioni, eccessiva rigidità morale o incapacità ad adeguarsi alle norme sociali.
La fase dello sviluppo nel corso della quale i traumi acuti o cumulativi esercitano il loro impatto determina la comparsa di fantasie specifiche collegate al modo con cui si esperisce e s’interpreta il significato di un evento, con importanti implicazioni sugli effetti e sulle modalità di gestione di eventi analoghi in età adulta. Si può creare una vulnerabilità per determinati eventi simili e una predisposizione all’attivazione di conflitti intrapsichici e all’uso di meccanismi di difesa disadattavi. Il trauma interrompe la dimensione del tempo; i bambini non possono colmare il vuoto, blocca lo sviluppo, l’autostima. Se non elaborato il trauma viene incistato, lo dimostrano le neuroscienze (cervelli con macchie cieche nella Corteccia Orbito Frontale): le connessioni disattivate. Se il trauma non viene elaborato si incista e il disturbo può cronicizzarsi. Se non si elabora è difficile o impossibile reinvestire.
I traumi possono essere definiti a posteriori, non a priori.
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