Memoria, alcuni brevi cenni

Raffaella Bianchi 5 Luglio 2013
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Anche le memorie autobiografiche  sembrano soggette a fenomeni di distorsione. Tendiamo infatti a dimenticare le informazioni sul nostro passato che sono incompatibili con il modo con cui ci vediamo attualmente. Allo stesso tempo, distorciamo le memorie degli eventi spiacevoli.

Le fasi di transizione della nostra vita vengono ricordate meglio delle fasi intermedie. Ad es. vengono ricordati con più accuratezza i buoni voti, piuttosto che i voti meno buoni o cattivi.

Deficit di memoria sono: demenza neurodegenerativa (ad es. Alzheimer), amnesie anterograde e retrograde (ad es. sindrome di Korsakoff).

Un caso particolare di disfunzione  mnemonica: la capacità di rievocazione totale o, meglio, l’incapacità di dimenticare.

L’approccio allo studio dei processi di memoria deve partire dalla conoscenza che non esiste un corpus unico ma molteplici teorie, in grado di rendere conto di differenti e molteplici fenomeni mnestici.

Un aspetto fondamentale riguarda la raccolta  e valutazione della testimonianza e l’adozione di tecniche che non esercitino un’influenza suggestiva sul teste.

Occorre inoltre tenere conto che anche chi interroga possiede probabilmente una sua “teoria ingenua” circa la memoria e può indirizzare l’intervista sulla base delle proprie idee sull’argomento.

In conclusione, oltre a chiedersi cosa sia la memoria, appare corretto chiedersi, soprattutto, come funzionino le diverse memorie nelle diverse esperienze.

 

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