Velox ed omologazione delle apparecchiature di rilevamento della velocità

Lettera ANCI 29 gennaio 2025 prot.12

6 Febbraio 2025
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L’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) ha inviato ai sindaci italiani una lettera per fare chiarezza sulla questione dell’omologazione e approvazione degli autovelox, alla luce della recente circolare del Ministero dell’Interno 23 gennaio 2025. L’obiettivo è garantire un’applicazione uniforme della normativa e fornire agli enti locali indicazioni operative per evitare contenziosi.

Un dibattito giuridico complesso


Il tema della validità delle multe elevate tramite autovelox ha riacceso il dibattito sulla distinzione tra “omologazione” e “approvazione” delle apparecchiature di rilevamento della velocità.

Il Codice della Strada, all’art. 142 comma 6, stabilisce che solo le apparecchiature “debitamente omologate” possano costituire fonte di prova per le violazioni dei limiti di velocità. Tuttavia, il Regolamento di esecuzione del Codice e diverse note ministeriali hanno introdotto anche il concetto di “approvazione”.

Questa differenza terminologica ha generato un significativo contenzioso amministrativo, culminato nelle sentenze della Corte di Cassazione del maggio e luglio 2024 (Ordinanza Corte di Cassazione Sezione civile 18/4/2024 n. 10505Ordinanza Corte di Cassazione Civile sez. II 26/7/2024 n. 20913), che hanno stabilito i due termini non equiparabili.

Il parere dell’Avvocatura Generale e la circolare ministeriale


Per fare chiarezza sulla questione, il Ministero ha avviato un confronto con l’Avvocatura Generale dello Stato, il cui parere del 18 dicembre 2024 ha prospettato la sostanziale piena omogeneità ed identità tra le procedure tecnico-amministrative che sono alla base sia dell’omologazione, che dell’approvazione, divergendo queste esclusivamente per un dato meramente formale.

Alla luce di tale orientamento, il Ministero dell’Interno ha emesso la circolare 23 gennaio 2025 , invitando le Prefetture e gli enti locali a tenere conto di questa interpretazione. In particolare, nei procedimenti giudiziari, sarà cruciale depositare il decreto di approvazione dell’apparecchiatura specifica e ogni ulteriore documentazione utile a dimostrarne la conformità tecnica.

Implicazioni pratiche per enti locali e forze dell’ordine


Per evitare incertezze e garantire un’interpretazione uniforme, è stato istituito un Tavolo Tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questo organismo, che riunisce rappresentanti del Ministero dell’Interno, dell’ANCI e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, avrà il compito di definire le procedure per l’omologazione del prototipo, la tarature e le verifiche di funzionalità dei dispositivi, delle apparecchiature e dei mezzi tecnici di cui all’art. 201 comma 1 bis lett. e) ed f) del Codice della strada per l’accertamento delle violazioni dei limiti massimi di velocità ai sensi dell’art. 142 Codice della Strada.

Nelle more delle attività di tale Tavolo tecnico, il Ministero dell’Interno invita ad attenersi alle indicazioni fornite dall’Avvocatura Generale dello Stato.

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Oggi gran parte delle violazioni in materia di circolazione stradale viene accertata con strumenti elettronici che, di fatto, si sostituiscono all’operatore su strada. Sul piano normativo il legislatore è intervenuto costantemente sul tema, ma in modo spesso non coerente.Da un lato ha ampliato i casi in cui la contestazione immediata non è necessaria, attraverso l’impiego di strumenti debitamente approvati; dall’altro ha introdotto una serie di adempimenti e limitazioni, in particolare per l’accertamento delle violazioni dei limiti di velocità, che hanno reso estremamente difficoltosa l’attività degli organi di polizia e delle amministrazioni locali.Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle verifiche della taratura, alla quale hanno fatto seguito il D.M. n. 282/2017 e la Direttiva Minniti, siamo giunti alla questione della omologazione dei dispositivi di controllo della velocità (ordinanza Cassazione n. 10505/2024) ed al nuovo Decreto MIT 11.4.2024 (G.U. n. 123 del 28.5.2024) emanato in attuazione dell’articolo 25 della Legge n. 120/2010.Il quadro che ne deriva è caratterizzato da incertezza operativa e incomprensioni procedurali, interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali talvolta difformi tra loro e che, anche per questo, sono la causa dell’insorgere di un contenzioso sempre più intenso e complesso.Questa guida offre un’attenta analisi dell’evoluzione normativa e dei principi generali che regolano l’accertamento e la contestazione delle violazioni mediante i dispositivi tecnologici a disposizione delle Polizie locali, per poi passare all’esame dei singoli casi, alla luce della più affermata giurisprudenza e della prassi ministeriale, mettendo in luce ogni criticità e proponendo le soluzioni più adeguate ai singoli casi.Massimo AncillottiGià comandante di PL laureato in giurisprudenza e avvocato. Autore e coautore di libri e pubblicazioni su CdS, polizia giudiziaria e altre materie di competenza della polizia locale.Giuseppe CarmagniniResponsabile dell’ufficio Contenzioso e supporto giuridico per la PL del Comune di Prato. Autore di libri, monografie, approfondimenti sul CdS, è docente accreditato presso molte scuole regionali.

Massimo Ancillotti, Giuseppe Carmagnini | Maggioli Editore 2025

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