Sequestro preventivo dell’auto: lecito se utilizzata costantemente e con reiterazione per eseguire un reato

Il chiarimento della Corte di Cassazione nel caso di stalking ai danni del proprietario di un’attività commerciale

7 Febbraio 2017
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La Corte di Cassazione esamina il caso di due uomini che recavano disturbo a una terza persona, parcheggiando costantemente i loro automezzi in modo da bloccare l’accesso all’attività commerciale dell’offeso. I giudici della Corte di Cassazione, come da Sentenza n. 1826/17, hanno confermato il sequestro preventivo d’urgenza di un autocarro e un’automobile usati in maniera reiterata per il compimento del reato.

Sequestro preventivo di automezzi se c’è stretto nesso strumentale con il reato

A giustificare il sequestro la pertinenza degli automezzi con il reato ex art. 612-bis C.P. (atti persecutori e stalking) è l’oggettivo collegamento di questi con il reato non in termini occasionali ma di uno stretto nesso strumentale. La Corte ricorda infatti come:

“i diritti patrimoniali dei singoli non possano essere sacrificati in modo indiscriminato attraverso la sottrazione di cose la cui disponibilità è di per sé lecita, a meno che non siano oggettivamente e specificamente predisposte, anche attraverso modificazioni, per l’attività criminosa”.

Il fatto che si tratti di beni la cui disponibilità è lecita non è influente ai fini della legittimità del sequestro. Elemento distintivo è il nesso strumentale con il reato perpetrato: esso è sufficiente a giustificare la misura cautelare, al fine di evitare che la disponibilità della cosa utilizzata con finalità illecite possa protrarle nel tempo o aggravarne nel conseguenze.

Consulta la Sentenza Corte di Cassazione n. 1826 del 16.1.2017

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