POLIS APERTA, anche in Italia un’Associazione LGBT in divisa

Raffaella Bianchi 26 Febbraio 2015
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Dal 2005 anche in Italia è presente un’Associazione culturale di appartenenti LGBT alle Forze di Polizia e alle Forze Armate.

Per chi non lo sapesse l’acronimo L.G.B.T. significa persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali.

Potrà sorprendere i meno aggiornati e documentati sull’argomento dell’orientamento affettivo/sessuale, che da molti anni negli altri Paesi d’Europa e nei Paesi più evoluti come USA, Canada, Australia, ecc., esistono associazioni o gruppi di colleghi LGBT che sono riconosciuti a livello istituzionale all’interno dei loro corpi di polizia e lavorano per contrastare i crimini ai danni delle persone omosessuali e transessuali, sono inoltre autorizzati dai loro Comandi a partecipare in divisa a convegni di formazione professionale e anche a manifestazioni per i diritti umani e civili come i Gay Pride.

Polis Aperta ha lo scopo di raggruppare i colleghi LGBT delle varie Forze di Polizia, della Polizia Locale e delle Forze Armate in Italia, ma anche colleghi simpatizzanti e persone della società civile, al fine di stimolare la diffusione di una cultura del rispetto verso i diritti umani e, in particolare, verso le persone LGBT, sia all’interno dei luoghi di lavoro, sia nella comunità. http://www.polisaperta.it/

Polis Aperta aderisce all’EGPA, cioè all’European Gay Police Association, la quale diffonde con varie iniziative la visibilità e l’integrazione dei colleghi LGBT nei vari corpi di polizia in Europa, e promuove convegni e scambi di buone prassi per contrastare i crimini d’odio nei confronti delle persone LGBT.

L’attuale Presidente di Polis Aperta è la collega Simonetta Moro, in forza alla Polizia Municipale di Bologna, e anche psicologa e psicoterapeuta; si è occupata di pari opportunità e mobbing sia all’interno dell’ente comunale, sia nel sindacato. Ha scritto un libro sul nostro Lavoro: “Ma le vigilesse sono più cattive?” (con S. Gamberini – Ed. Avenue Media). Ha tenuto corsi di formazione professionale riguardo alle discriminazioni e alle tecniche operative di polizia legate a tematiche LGBT sia all’interno del suo Corpo di Polizia Municipale di Bologna, sia, insieme a UNAR e OSCAD (Osservatorio Contro gli Atti Discriminatori interforze), per la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri. E’ stata autorizzata dal Comandante di Bologna a partecipare in divisa a varie conferenze internazionali contro l’odio e le discriminazioni a sfondo sessuale, omosessuale e transessuale.

Nel nostro Lavoro di operatori e operatrici di Polizia Municipale capita spesso di incontrare casi di discriminazione fondate sul genere, sull’etnia, ma anche sulll’orientamento sessuale e l’identità di genere, ed è auspicabile una formazione professionale al fine di contrastare anche questo tipo di violenza.

 

 

 

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