Bene anche il superamento del un doppio sistema d’archivio, costituito da due entità non comunicanti e non allineate che non trovava alcuna giustificazione se non quella di sottendere al rilascio di due diversi documenti, “con conseguente introduzione di un’unica modalità di archiviazione finalizzata al rilascio di un documento unico contenente i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, da perseguire anche attraverso l’eventuale istituzione di un’agenzia o altra struttura sottoposta alla vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.
Le perplessità del consiglio di Stato. Perplessità invece per quanto riguarda la mancata unificazione delle due banche dati: il Pubblico registro automobilistico (PRA) gestito da ACI e l’Archivio nazionale dei veicoli (ANV) gestito dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. In questo senso lo schema di decreto dispone unicamente un trasferimento di funzioni amministrative, senza intervenire sugli archivi che restano separati.
Conclusioni. Non sarebbe infine sufficientemente dimostrato che il decreto sia idoneo a ridurre i costi attuali, in particolare per quanto riguarda gli oneri a carico degli utenti. Questo è in particolare legato alla mancata unificazione di cui sopra.
Consulta il Parere n.877 dell’11/4/2017 del Consiglio di Stato
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