Le due manifestanti propongono ricorso in Cassazione: la condanna sarebbe supportata da dichiarazioni e testimonianze carenti. Non sussisterebbero prove a sufficienza per giustificare la sentenza, anzi addirittura nemmeno per definire quali siano le condotte ascrivibili alle imputate. Inoltre l’Ente Locale non avrebbe sporto alcuna denuncia.
I giudici ripercorrono tutte le prove a loro disposizione per valutare i fatti:
“[le due donne] furono video-riprese, insieme con altre persone, nell’atto di spingere e spostare materialmente e quindi rovesciare i cassonetti”.
Tanto è sufficiente per ricostruire i fatti in maniera lineare e coerente, così da attestare la piena e consapevole responsabilità delle imputate.
Il comune deve sporgere denuncia contro chi rovescia i cassonetti?
Ai fini della procedibilità del reato in esame (art. 674, cod. pen., “getto pericoloso di cose“), non ha importanza che il Comune non abbia sporto denuncia.
L’ente non è il titolare dell’interesse protetto dalla norma (l’incolumità delle persone) e non si può trarre dal suo comportamento alcuna decisiva conseguenza in ordine alla materiale sussistenza del reato.
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