Omicidio stradale: vicini ad una soluzione?

Maurizio Marchi 5 Giugno 2015
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Cantava con queste parole il vocalist dei Nomadi (ora scomparso): “C’è un re, c’è un re che non vuol vedere,c’è un re, c’è un re che non vuol sapere…e cadono sull’erba mille bravi cittadini”.

Non di rado, infatti, il politico rischia di chiudersi nel suo palazzo, insensibile (inconsapevole?) di quanto accade “al di fuori della mura cittadine”.

Ma quando il problema lo sfiora, ecco che allora improvvisamente si sveglia.

Estate 2007: una povera donna (moglie di un ufficiale di marina) viene uccisa da un nomade (questa volta Rom, non quello della compagine musicale) a Tor di Quinto a Roma.

Il fatto crea orrore e preoccupazione, ma soprattutto avviene a  Roma: “Ora il re è costretto a vedere e sapere”.

E se la politica stentava a mettersi in moto dopo i rapinati/uccisi e prima seviziati in occasione delle rapine in villa (poche settimane prima) in Veneto, ora , con l’omicidio “a due passi dai palazzi”, si convoca un Consigli dei Ministri straordinario (tutti d’accordo compreso i Ministri “radicali” –  Governo Prodi), ed in pochi giorni si “legifera”, si invita in Italia il capo della Polizia della Romania e si ospitano poliziotti rumeni per aiutare quelli italiani nel controllo ed identificazione.

Altra storia nel 2003“C’è un re, c’è un re che non vuol vedere,c’è un re, c’è un re che non vuol sapere”. Si discute se inasprire le sanzioni per l’art. 189 cds e, soprattutto, toglierne la competenza al Giudice di Pace. I lavori “languono”.

Nel giro di poche settimane, però, a Roma, vicino al “palazzo”, una serie di morti sulla strada con responsabili che si danno alla fuga. Impressiona molto il caso della donna scoperta due ore dopo, maciullata e praticamente a pezzi (trovano una gamba nel cortile di una scuola vicina) con l’investitore che si rende irreperibile.

“Ora il re è costretto a vedere e sapere”.

In poche settimane la modifica dell’art. 189 C.d.S., con l’inasprimento delle pene, diventa legge.

Tutte coincidenze? Chissà!

Forse la “quasi strage” di Roma dei giorni scorsi, con i giovani nomadi in fuga “aprirà gli occhi e le orecchie al re” che, costretto a vedere e sentire, porterà finalmente in porto il reato di omicidio stradale.

 

Maurizio Marchi

 

 

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