L’avvocato propone ricorso prima dinanzi al Giudice di Pace e poi in Tribunale: in entrambi i casi l’esito però è negativo. I Giudici respingono l’ipotesi che «i numerosi impegni di lavoro» addotti dal legale – che è risultato essere titolare di un grosso studio – possano rappresentare una giustificazione plausibile per il «mancato assolvimento dell’obbligo di sottoporre l’autovettura alla revisione».
Decisione condivisa e confermata dalla Cassazione, «i numerosi e pressanti impegni lavorativi» non sono catalogabili come «causa di forza maggiore» che possa giustificare la mancata «revisione del veicolo». Definitiva, quindi, la multa.
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