IL CASO – Richiesta di costi da parte di InfoCamere per la ricerca degli indirizzi PEC

Questo Comando ha contattato il Ministero dello Sviluppo Economico per avere delucidazioni circa l’attivazione delle ricerca massiva degli indirizzi di posta elettronica certificata nella banca dati dell’INI-PEC, in considerazione degli alti volumi di verbali da notificare

21 Maggio 2018
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Questo Comando ha contattato il Ministero dello Sviluppo Economico per avere delucidazioni circa l’attivazione delle ricerca massiva degli indirizzi di posta elettronica certificata nella banca dati dell’INI-PEC, in considerazione degli alti volumi di verbali da notificare.

A seguito di ciò il Ministero ha dirottato la richiesta a InfoCamere S.C. p.A., che tramite la propria infrastruttura tecnologica, gestisce l’INI-PEC per conto del medesimo Ministero. InfoCamere, quindi, ci comunicava che il servizio è a pagamento e ci inoltrava l’offerta economica, consistente in un canone annuo ed un costo per visura.

Rileggendo la circolare del Ministero dell’Interno n. 300/A/1500/18/127/9 del 20/02/2018 esplicativa del decreto interministeriale del 18/12/2017 si fa esplicito riferimento al fatto che la consultazione dei pubblici registri per reperire le PEC, e quindi anche l’INIPEC, avviene a titolo non oneroso, evidenziando che, in considerazione di ciò, nessun costo aggiuntivo a titolo di spese di accertamento può essere addebitato a chi è tenuto al pagamento della sanzione. Questo indirizzo contrasta con quanto richiesto da InfoCamere e pertanto questo Comando si trova in difficoltà se imputare o no le relative spese nel verbale. Per quanto sopra esposto chiedo se la questione è stata approfondita e in caso affermativo in che termini.

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