Abuso di ufficio al comandante della polizia locale che viola il codice degli appalti

Articolo di Vincenzo Giannotti

Vincenzo Giannotti 8 Marzo 2021
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Le regole previste dal codice degli appalti sono vincolanti, senza che vi possa essere alcuna discrezionalità da parte del dirigente nella determinazione del valore da porre a base di gara. Detto vincolo trova applicazione anche nel caso in cui si omettano elementi di spese, che avrebbero dovuto essere incluse nei servizi concessi in appalto, tali da modificare in modo sostanziale la procedura di gara favorendo un affidamento diretto. Tale violazione legislativa non è stata scalfita dalla nuova normativa sull’abuso di ufficio.

La Cassazione penale (sentenza n. 8057/2021) ha, per questo motivo, confermato la condanna del comandante della polizia locale, reo di aver sottostimato l’importo a base di gara del servizio autovelox attivando l’affidamento diretto invece della gara qualora avesse correttamente incluso anche gli oneri accessori volutamente esclusi.

 

Il caso

Un comandante della polizia locale procedeva all’affidamento diretto del servizio di misurazione elettronica della velocità media dei veicoli. L’affidamento diretto discendeva dalla valutazione dell’importo a base di gara stimato inferiore ai 40.000 euro previsto dalla normativa, calcolando esclusivamente il costo del noleggio ed escludendo la quantificazione di altre spese del servizio come quella della gestione dei verbali di accertamento, il cui costo era pari a 32,50 euro oltre IVA per ciascuna violazione e verbale generato.

 

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