Accelerazione sulla riforma del Codice della Strada in Commissione Ambiente al Senato

9 Ottobre 2024
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Durante il Convegno di Grosseto, organizzato dalla Polizia Municipale in collaborazione con Maggioli, il Ministro Salvini, intervenuto in collegamento durante le prime fasi delle relazioni, ha confermato l’intenzione di procedere alla rapida approvazione del disegno di legge S1086, eventualmente trasformando alcuni emendamenti in ordini del giorno.

Tale linea è stata confermata nella seduta della Commissione in sede referente, dove è stata esclusa l’approvazione di emendamenti per evitare la terza lettura alla Camera. Ovviamente, come era già avvenuto in prima lettura sul testo 1435-A, non verranno adottati quei minimi correttivi auspicati dagli addetti ai lavori e in parte proposti dall’opposizione, in particolare per quanto riguarda la modifica dell’articolo 187 che si presenta altamente critica nella sua formulazione, tanto da presentare evidenti limiti di costituzionalità.

Appare fondata l’osservazione di parte dell’opposizione circa l’esistenza di una “lesione delle prerogative del Senato, ridotto a un ruolo di mera ratifica” con “la chiusura del Governo sulla possibilità di apportare modifiche al testo approvato dalla Camera dei deputati concretizza un monocameralismo di fatto chiaramente ostativo ad una discussione serena e costruttiva, nonché tale da vanificare l’ampio ciclo di audizioni svolto dalla Commissione, dando luogo a un grave vulnus delle prerogative del Senato”.

È evidente che la soluzione della trasformazione di alcuni emendamenti in ordini del giorno, anche ove si realizzasse, non risolverà i problemi già evidenti nella prima applicazione delle modifiche, né l’eventualità di un riassetto dell’intero codice della strada in attuazione della delega contenuta nel disegno di legge potrà mitigare i danni causati da alcune scelte di matrice prettamente politica, prive di qualsiasi fondamento giuridico, né dare una immediata soluzione ad alcuni palesi errori presenti nella proposta riformatrice.

IN SEDE REFERENTE

(1086) Interventi in materia di sicurezza stradale e delega al Governo per la revisione del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, approvato dalla Camera dei deputati

– e petizioni nn. 6, 103, 108, 172, 217, 263, 264, 265, 266, 267, 268, 269, 270, 271, 296, 368, 382, 433, 492, 649, 712, 720, 754, 773, 792, 876, 890 e 906 ad esso attinenti

(Seguito dell’esame e rinvio)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 24 settembre.

Il PRESIDENTE comunica che si potrà dare avvio alla fase di esame degli emendamenti, partendo dall’illustrazione di quelli riferiti all’articolo 1.

Interviene sull’ordine dei lavori il senatore BASSO (PD-IDP), osservando che, prima di procedere all’illustrazione delle proposte emendative, sarebbe opportuno conoscere gli intendimenti del Governo in relazione alla possibilità di apportare eventuali modifiche al testo approvato in prima lettura dalla Camera dei deputati.

Il sottosegretario FERRANTE ricorda che il disegno di legge è stato oggetto di un ponderato ed approfondito esame presso la Camera dei deputati (dal settembre 2023 al marzo 2024) e che il testo approvato in prima lettura, che ha recepito anche delle proposte di modifica provenienti dalle opposizioni, è frutto di approfondite interlocuzioni con le associazioni di categoria (prime fra tutte quelle rappresentanti le vittime di incidenti stradali). Stante quanto precede, l’approvazione di ulteriori modificazioni al testo, con conseguente esame in terza lettura presso l’altro ramo del Parlamento, darebbe luogo ad un’inopportuna dilatazione dei tempi di esame, tradendo le numerose aspettative manifestate proprio dalle principali associazioni di categoria.

Considerato però che il provvedimento contiene al suo interno delle deleghe al Governo, vi è la disponibilità a considerare l’accoglimento delle proposte dei Gruppi in specifici ordini del giorno (che ben potrebbero recepire il contenuto degli emendamenti reputati più significativi), che l’Esecutivo considererebbe vincolanti ai fini della predisposizione dei successivi decreti delegati.

Il senatore BASSO (PD-IDP) giudica inaccettabile la posizione rappresentata dal sottosegretario Ferrante. La chiusura del Governo sulla possibilità di modificare il disegno di legge iscritto all’ordine del giorno (il quale, intervenendo sul Codice della strada, incide in maniera rilevante sulla vita dei cittadini), da un lato, vanifica l’ampio lavoro conoscitivo svolto dalla Commissione attraverso un lungo ed articolato ciclo di audizioni (dal quale erano peraltro emerse delle sostanziali criticità nel testo approvato dall’altro ramo del Parlamento) e, dall’altro, dà luogo ad una grave lesione delle prerogative del Senato, ridotto a un ruolo di mera ratifica.

Chiede pertanto, a nome della propria parte politica, di rappresentare al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti la richiesta di riconsiderare la propria posizione, osservando che il Gruppo del Partito democratico, pur non nutrendo intenti ostruzionistici, non potrà, stante l’orientamento poc’anzi espresso dal rappresentante del Governo, che ricorrere a tutti gli strumenti consentiti dal Regolamento per sensibilizzare l’Esecutivo su tematiche reputate di assoluto rilievo.

Anche ad avviso della senatrice DI GIROLAMO (M5S) la postura politica assunta dal Governo appare poco comprensibile. Alla luce, peraltro, di quanto rappresentato dalla relatrice Minasi nella seduta del 24 settembre, sembrerebbe emergere una chiara volontà, da parte delle forze politiche che sostengono l’Esecutivo, di definire preventivamente gli indirizzi da adottare nel prosieguo dei lavori in apposite riunioni di maggioranza (come peraltro evidenziato dagli organi di stampa), senza prendere in considerazione le proposte formulate dagli altri Gruppi parlamentari.

La relatrice MINASI (LSP-PSd’Az) osserva che le riunioni di maggioranza costituiscono una fase assolutamente normale dell’iter legislativo.

La senatrice DI GIROLAMO (M5S) osserva che il punto non è la legittimità o meno delle riunioni di maggioranza ma la necessità di prevedere un coinvolgimento attivo delle opposizioni al fine di raggiungere un’efficace sintesi politica. Ciò anche alla luce dei numerosi profili critici rappresentati dalle associazioni di categoria nel corso delle audizioni effettuate dalla Commissione.

Il senatore SIGISMONDI (FdI) invita la Commissione a focalizzarsi non solo sulle eventuali criticità del disegno di legge all’esame della Commissione ma su quelle, a suo avviso ben più gravi, del vigente Codice della strada (urge, infatti, rivedere in chiave restrittiva le normative sulla guida in stato di ebbrezza nonché disciplinare puntualmente la guida di nuovi veicoli, come ad esempio i monopattini elettrici, e meglio definire le regole per i neo-patentati).

Stante quanto precede, non è più concepibile, a suo avviso, un’ulteriore dilatazione dei tempi di esame e l’indirizzo rappresentato dal sottosegretario Ferrante opera un giusto bilanciamento tra la necessità di concludere rapidamente l’iter del disegno di legge e la possibilità di poter comunque formulare ulteriori indirizzi al Governo per il tramite di specifici ordini del giorno, che saranno recepiti nei futuri decreti delegati.

Anche ad avviso del senatore ROSSO (FI-BP-PPE) la delega contenuta nell’articolo 35 del disegno di legge lascia ampio spazio alla possibilità di futuri interventi migliorativi e concretizza la possibilità di far recepire al Governo le indicazioni formulate dalla Commissione per il tramite di specifici atti di indirizzo (eventualmente concordati attraverso legittime interlocuzioni politiche).

In ragione di ciò, sarebbe pertanto opportuno, a suo avviso, concludere l’esame del provvedimento il più rapidamente possibile, al fine di conferire da subito piena operatività alle numerose disposizioni “salvavita” contenute nella restante parte dell’articolato e che modificano direttamente il vigente Codice della strada.


Conclude preannunciando il ritiro delle proposte emendative presentate dalla propria parte politica, che saranno recepite in appositi ordini del giorno da sottoporre all’accoglimento del Governo.

Il PRESIDENTE osserva che, per il tramite di interlocuzioni politiche tra tutti i Gruppi parlamentari (sia di maggioranza che di opposizione) ed il Governo, sarebbe possibile individuare le proposte emendative suscettibili di essere recepite in ordini del giorno.

Ad avviso del senatore FINA (PD-IDP), la chiusura del Governo sulla possibilità di apportare modifiche al testo approvato dalla Camera dei deputati concretizza un monocameralismo di fatto chiaramente ostativo ad una discussione serena e costruttiva, nonché tale da vanificare l’ampio ciclo di audizioni svolto dalla Commissione, dando luogo a un grave vulnus delle prerogative del Senato.

La relatrice MINASI (LSP-PSd’Az), nel ribadire la necessità di approvare celermente il provvedimento al fine di dare vigenza a quelle disposizioni che recano immediate e positive modifiche al vigente Codice della strada, precisa ancora una volta che non è affatto intenzione della maggioranza escludere le opposizioni dal dibattito politico. Anche le forze politiche di opposizione, infatti, potranno recepire in appositi ordini del giorno i loro emendamenti.

D’altra parte, il ponderato esame del disegno di legge (durato ben otto mesi) presso la Camera dei deputati rende poco giustificabili, a suo avviso, ulteriori dilazioni dei tempi di esame.

Si associa il relatore DE PRIAMO (FdI), osservando che non vi era, da parte delle forze politiche di maggioranza, alcuna preclusione ad approfondire realmente il contenuto del provvedimento, come è dimostrato dal fatto che anche Gruppi di maggioranza hanno presentato emendamenti.

Tuttavia, quanto rappresentato dal sottosegretario Ferrante coniuga perfettamente l’esigenza di concludere in tempi congrui l’esame del disegno di legge con la necessità di garantire a tutte le forze politiche la possibilità di approfondire le problematiche sottese al testo approvato dalla Camera dei deputati.

Il PRESIDENTE, preso atto delle risultanze del dibattito, osserva che si potrebbe avviare una proficua interlocuzione tra il Governo, i relatori e tutte le forze politiche al fine di definire puntualmente il contenuto di quegli ordini del giorno che, una volta accolti, lo stesso Esecutivo considererà vincolanti nella stesura dei futuri decreti delegati. Tale modo di procedere, peraltro, valorizzerebbe appieno il lavoro sino ad ora svolto dalla Commissione e favorirebbe altresì il coagularsi di efficaci convergenze politiche sulle tematiche reputate di maggiore interesse.

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