Condannato per guida in stato di ebbrezza, ricorreva in Cassazione, deducendo che le due prove erano state eseguite distanziate l’una dall’altra di 10 minuti (invece che di 5), e che le stesse erano state effettuate accanto all’auto di servizio degli agenti, a pochi centimetri dalla radiomobile, che, a suo giudizio, avrebbe interferito a causa delle onde elettromagnetiche prodotte.
La Corte in riferimento alla possibile interferenza delle onde della radio installata sull’auto degli agenti, rimarca che relativamente alle questioni concernenti la metodologia ed al funzionamento dell’apparecchiatura, qualora l’alcoltest risulti positivo, costituisce onere della prova fornire la prova contraria a tale accertamento. Nel caso di specie, però, tale onere non era stato soddisfatto.
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