Che reato compie il conducente del veicolo? Non avendo nulla che lo possa ricollegare al furto d’auto le fattispecie da analizzare sono due: la ricettazione e il riciclaggio.
Riciclaggio
Il primo reato che analizziamo è il riciclaggio: lo commette chi pone in essere operazioni atte ad ostacolare il riconoscimento di un bene trafugato e la sua provenienza. Con riferimento alle autovetture, ad esempio, la falsificazione della targa e del numero di telaio è riciclaggio, ma non solo. Bruciare un’auto per ricavarne materiali rientra nella stessa fattispecie di reato.
In generale, ogni qualvolta si riscontri la trasformazione materiale di un bene rubato eseguita al fine di impedirne l’identificazione, ci si trova di fronte a un caso di riciclaggio.
Ricettazione
Parliamo ora dell’art. 648 del Codice Penale , “ricettazione”. Questo reato è commesso da coloro che acquistano, ricevono o occultano denaro o cose provenienti da un delitto. Il caso di cui ci stiamo occupando è ascrivibile proprio a questa fattispecie.
Non essendovi prove da cui desumere la materiale realizzazione della condotta del reato di riciclaggio da parte dell’imputato (o eventualmente di suoi complici), il reato deve essere ricondotto nell’ipotesi della ricettazione. Non ci sono dubbi che il conducente del veicolo fosse a conoscenza della provenienza illecita del mezzo. Non poteva infatti non aver notato, fra le altre cose, che la chiave di accensione non apriva gli sportelli, sulla serratura vi erano evidenti segni di effrazione e i documenti di circolazione si riferivano ad un altro modello di auto.
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