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Veicoli con targhe straniere: un fenomeno in crescita
Il Ministero dellInterno con circolare 11 settembre 2024, prot. n. 300/STRAD/1/0000026955, richiama l’attenzione sul crescente fenomeno della circolazione in Italia di veicoli con targhe straniere, sottolineando la necessità di intensificare i controlli per prevenire l’esterovestizione e le pratiche elusive legate all’uso di auto immatricolate all’estero da residenti in Italia.
La materia relativa alla circolazione dei veicoli stranieri in Italia è stata oggetto di una prima disciplina da parte del decreto sicurezza del 2018 che aveva previsto il divieto, con qualche eccezione, di circolazione dei veicoli immatricolati all’estero di proprietà di persone residenti in Italia, riducendo drasticamente il numero di tali veicoli in circolazione sul territorio nazionale.
La disciplina, è stata, successivamente, modificata attraverso l’introduzione dell’art. 93-bis del codice della strada, che:
• vieta la circolazione dei veicoli esteri di proprietà di persone residenti in Italia da oltre 3 mesi;
• consente la circolazione dei veicoli esteri nella disponibilità di soggetti residenti in Italia diversi dai proprietari (residenti all’estero), imponendo l’obbligo di avere al seguito ed esibire agli organi di controllo un documento, sottoscritto con data certa dall’intestatario, dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo;
• impone la registrazione al REVE dei veicoli di cui al punto precedente allorquando. la disponibilità in capo alla medesima persona superi i 30 giorni anche non continuativi nell’anno solare;
• considera il veicolo registrato al REVE alla stregua di un veicolo immatricolato in Italia e, pertanto, sottoposto anche agli obblighi di revisione e pagamento tassa automobilistica.
La nuova disciplina, in coerenza con il principio unionale di libera circolazione delle persone e delle cose, ha determinato un aumento significativo del numero di veicoli stranieri circolanti in Italia, che richiede un costante monitoraggio per prevenire e contrastare situazioni di irregolarità derivanti dall’esterovestizione e connesse a diversi benefici.
Esterovestizione: come contrastarla
Il termine “esterovestizione” si riferisce alla pratica di immatricolare un veicolo all’estero per evitare tasse o normative più rigide in Italia.
Con l’aumento dei veicoli stranieri sulle nostre strade, è emersa la necessità di un maggiore controllo e di una regolamentazione più precisa, non solo per prevenire abusi fiscali, ma anche per garantire la sicurezza stradale.
Il fenomeno dell’esterovestizione è particolarmente diffuso in regioni come la Campania, ma la sua portata è ormai nazionale.
Molti residenti italiani scelgono di immatricolare i propri veicoli in Paesi esteri per approfittare di condizioni fiscali più vantaggiose, spesso senza rispettare le norme italiane.
Il vantaggio principale è l’elusione del pagamento della tassa automobilistica italiana e delle rigide regole di revisione periodica, ma vi sono anche implicazioni riguardo alla copertura assicurativa e alla responsabilità in caso di incidenti.
Un aspetto particolarmente delicato riguarda i veicoli già immatricolati all’estero che vengono reintrodotti nel territorio nazionale dopo una reimmatricolazione estera. Questi veicoli possono essere utilizzati per aggirare l’obbligo di revisione o per evitare la tassa di circolazione.
Per contrastare queste pratiche, la circolare del Ministero invita a un maggiore impegno delle autorità nel verificare la regolarità dei veicoli con targhe straniere.
Il ruolo dei controlli e delle autorità
L’attività di controllo rappresenta un aspetto cruciale per arginare le pratiche di esterovestizione e garantire il rispetto della normativa italiana.
Per attuare con successo questa nuova fase di monitoraggio, la collaborazione tra le diverse istituzioni sarà fondamentale.
Oltre ai controlli su strada, sarà cruciale verificare la regolarità della documentazione presso gli Studi di Consulenza Automobilistica, le Delegazioni ACI e gli Sportelli PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Questi uffici avranno il compito di garantire che tutti i documenti relativi alla registrazione al REVE siano conformi alle norme vigenti.
Con riferimento ai controlli su strada, la nuova circolare richiama le indicazioni contenute nella circolare del 31 maggio 2022 relative all’inserimento nella banca dati SDI delle informazioni acquisite in occasione dei controlli eseguiti sui veicoli immatricolati all’estero non iscritti al REVE.
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