Deprivazione di sonno e incidenti stradali

Raffaella Bianchi 4 Giugno 2013
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E’ irrilevante la deprivazione del sonno negli incidenti stradali accaduti di notte?
Sicuramente no. Nella parte profonda del nostro cervello vi sono strutture nervose (i Gangli della Base, ed in particolare il Putamen) molto importanti per la pianificazione ed esecuzione di complesse strategie motorie e funzioni cognitive. Accanto a questo si trova il Talamo, struttura
nervosa grande come un uovo di quaglia, con un nucleo chiamato Pulvinar fondamentale per i processi di attenzione visiva e, di conseguenza, per l’intervallo psicotecnico di percezione e reazione ad un pericolo.
Sotto il Talamo vi è una massa del peso di un grammo, chiamata Ipotalamo, importantissima per funzioni fondamentali come l’omeostasi, i correlati funzionali delle emozioni e che, attraverso il Nucleo Soprachiasmatico, partecipa alla regolazione dei ritmi circadiani e al controllo della vigilanza; agisce sul sistema motivazionale e fa parte del sistema limbico. Nell’Ipotalamo vi sono anche molti dei centri implicati nel normale alternarsi della condizione di veglia e di sonno.
Questi raggruppamenti di sostanza grigia “lavorano” in sinergia tra loro, e insieme al resto degli innumerevoli componenti del sistema nervoso sia centrale che autonomo. Si ricorda che la regolazione del ritmo circadiano, dal latino circa diem, intorno al giorno, è la regolazione del nostro
orologio biologico interno, che modula il ciclo sonno-veglia in base all’alternanza luce-buio, organizzando le nostre attività fisiologiche. E’ per questo che la propensione al sonno è minima durante il giorno e massima durante la notte, specialmente nelle ore che precedono il mattino.
Insomma, la nostra reattività agli stimoli ambientali è regolata da precise strutture del sistema nervoso, la cui funzionalità varia nei diversi momenti della giornata. Quando il sistema nervoso “programma” e favorisce la comparsa del sonno la nostra capacità di rispondere efficacemente agli stimoli ambientali risulta grandemente diminuita.
Per questo, chi ha un figlio giovane che tira tardi, oltre a raccomandargli di non abusare di alcool, droga e guidare con prudenza, dovrebbe invitarlo a non guidare in condizioni di elevata sonnolenza, e a tarda notte.

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