Al fine di perseguire tali obiettivi, fortemente voluti a livello comunitario, e determinare una tendenziale uniformità di comportamento sull’intero territorio nazionale, l’articolo 70 del d.lgs. 59/2010 citato rinviava, per la fissazione dei criteri per il rilascio ed il rinnovo delle concessioni e per la determinazione delle disposizioni transitorie da applicare, ad una intesa in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni, ai sensi dell’articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131.
La Conferenza Unificata Stato-Regione si è espressa con Intesa 5 luglio 2012, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale 4 aprile 2013, n. 79, dettando criteri da applicare nelle procedure di selezione per l’assegnazione di posteggi su aree pubbliche, nonché disposizioni transitorie sulla durata e sulla scadenza delle concessioni attualmente in essere.
Successivamente la Conferenza delle Regioni e delle Province, con atto 13/009/CR11/C11 del 24 gennaio 2013, ha diramato un documento unitario per l’attuazione dell’intesa della Conferenza Unificata del 5.7.2012. Con tale documento sono stati specificati i criteri da seguire nella predisposizione dei futuri bandi per l’assegnazione ed il rinnovo delle concessione dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche, la durata della concessione ed altre disposizioni transitorie.
Occorre adesso osservare che, pur contenendo i documenti citati regole sostanzialmente sufficienti ad indirizzare gli uffici nella predisposizione dei futuri bandi di selezione, appare necessario chiarire alcune indicazioni non completamente assorbenti di tutte le concrete casistiche ipotizzabili, nonchè dettare ulteriori criteri per adeguare le indicazioni di selezione contenute nei documenti di rango nazionale alle diversificate esigenze locali, al fine di adeguare, senza alcun minimo scollamento dai criteri generali, le realtà locali ai principi informatori della Riforma, se del caso inserendo nuovi ed aggiuntivi criteri, legati soprattutto alla necessità di valorizzare investimenti effettuati dalle aziende che abbiano avuto l’effetto di migliorare l’assetto complessivo dell’area mercatale in considerazione combattendo il degrado e favorendo un miglior accesso dell’utenza alla fruizione dei servizi resi al pubblico, ancorché tramite eventuali forme di cogestione con privati della cosa pubblica.
E’ intuitivo, e non necessita certamente di essere ulteriormente specificato, l’enorme impatto sociale ed economico che comporta l’adozione di scelte di questo genere e di quanto la materia di cui stiamo trattando interessi la vita di migliaia di famiglie. L’Amministrazione municipale è ben conscia di tutto questo e di quanto scelte sbagliate, avventate o non correttamente partecipate, potrebbero determinare ricadute negative sulla collettività.
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