Come sempre, approssimandosi la calura estiva, il governo pensa a qualche modifica al codice della strada; difficile capire quale strano meccanismo fisiologico scatti nei nostri governanti, ma è certo come ormai da molti anni all’aumentare della temperatura ambientale corrisponda una autentica frenesia normativa riguardo al codice della strada, un particolare prurito che pervade il legislatore e lo spinge a produrre provvedimenti tanto assurdi quanto inopportuni. Qualcuno si ricorderà che l’estate precedente l’allora governo aveva in ponte una proposta di legge (5361), presentata dai deputati Valducci, Velo, Biasotti, Bergamini, Garofalo e Nizzi dal titolo “Modifiche al codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di veicoli, di accertamento della guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti, di pagamento delle sanzioni e di effetti della revoca della patente”. Il provvedimento era stato soprannominato “miniriforma estiva” del codice della strada ed era stato escogitato in attesa della più ampia riforma di cui al disegno di legge unificato C4662; al di là dell’enfasi nel proporlo non aveva avuto poi esito alcuno. Questa proposta di legge è stata adesso riesumata dall’attuale governo, con particolare riferimento all’articolo 4 (Pagamento delle sanzioni) ed ha avuto subito eco sugli organi di informazione (ANSA – 12 giugno – Taglio multe del 20% ma il governo frena – “Taglio del 20% delle multe stradali in caso di pagamento veloce, entro 5 giorni dalla contestazione o dalla notificazione. Lo prevede una proposta di legge firmata da deputati Pd e Pdl all’esame della Camera, sulla quale il governo ha preso tempo sostenendo la necessità di avere prima un quadro delle risorse. Alt anche dal M5s.”). Certo che ci sarebbe molto da dire su un governo che anziché preoccuparsi di temi ben più importanti, come il lavoro o la riforma della legge elettorale, si preoccupa di operare “sconti” sui verbali del codice della strada; vien da pensare che la preoccupazione sia più quella personale di qualche parlamentare o ministro, che andando in vacanza vede aumentare i rischi di essere “beccato” da qualche autovelox mentre sfreccia sulle autostrade italiane, piuttosto che un genuino interesse per la sicurezza stradale. Cosa prevede il disegno di legge riguardo all’argomento dell’articolo 4 che, anziché essere titolato “Pagamento delle sanzioni” adesso si potrebbe meglio definire “Sconti estivi sulle sanzioni del codice della strada”? Con questo articolo si introduce una riduzione del 20 per cento dell’importo delle sanzioni per le violazioni alle norme del codice della strada qualora il pagamento venga effettuato entro cinque giorni; un “sottocosto” più degno della grande distribuzione commerciale che di un sistema giuridico serio. Certamente una norma di questo genere, qualora venisse adottata come congegnata, porterebbe qualche problema ulteriore, al di là della ovvia disparità di trattamento fra chi paga più rapidamente (perché ha disponibilità economica) e chi, povero lui, dovendo attendere lo stipendio a fine mese, è costretto a pagare nei normali termini; infatti, stante l’uso in molte zone d’Italia del preavviso, non normato però dal codice della strada, a quanto ammonterebbe la sanzione se il pagamento avvenisse sul preavviso? Dal momento che l’articolo 4 recita “… Tale somma è ridotta del 20 per cento se il pagamento è effettuato entro cinque giorni dalla contestazione o dalla notificazione …” e parla di “contestazione” e di “notificazione”, si potrebbe assistere al paradosso che per chi riceve a casa il verbale, entro 90 giorni dall’accaduto, la sanzione sarebbe minore (malgrado la maggior onerosità del procedimento) rispetto a chi, senza attendere la notificazione, avesse provveduto subito; similmente nel caso nel quale il contravventore paghi immediatamente all’agente accertatore. Fare sconti ai contravventori significa privilegiare, per l’ennesima volta, chi non rispetta le regole rispetto a chi invece le rispetta; se di sconti si deve parlare, perché il governo non pensa allora ad un bello sconto sulle tasse per tutti i cittadini che le paghino entro 5 giorni? Lo stesso articolo 4 è infarcito di tutta una serie di altre previsioni di attuazione quanto meno difficoltosa almeno così come sono congegnate, fra le quali la possibilità di pagare le sanzioni con strumenti di pagamento elettronici (con il risultato che vedremo in giro poliziotti con il POS del bancomat!), nonché la possibilità di utilizzare la posta elettronica certificata per le notificazioni (con l’effetto di una disparità di trattamento fra chi è tenuto ad avere la pec, per altri motivi e non per il recapito dei verbali del codice della strada – come i professionisti tecnici e legali – che si vedrebbero recapitare i verbali in modo ben più rapido rispetto a tutte le altre categorie sociali).
Tutto questo in onore al principio, riportato dagli stessi estensori del disegno di legge, di “manutenzione normativa”(1), quasi che le leggi fossero fognature stradali da pulire periodicamente.
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