Complessivamente il testo del d.l. in conseguenza delle modifiche apportate in sede di conversione interessa solo marginalmente l’attività operativa della polizia locale fatta eccezione per taluni aspetti di cui daremo conto, peraltro in sintesi, con un successivo approfondimento.
In generale il d.l. 105/2023 corredato con le modifiche apportate in sede di conversione contiene:
- disposizioni sostanziali e processuali in materia di intercettazioni ambientali
- modifiche al reato di incendio boschivo, con revisione degli articoli 423-bis e 423-ter del c.p. e di altri articoli del codice penale in qualche modo collegati con le modifiche introdotte
- una intensificazione delle attività a contrasto della criminalità informatica
- abolizione degli obblighi in materia di isolamento e autosorveglianza e modifica della disciplina del monitoraggio della situazione epidemiologica derivante dalla diffusione del virus SARS-CoV-2)
- modifiche in tema di altri reati ambientali.
Proprio in relazione a tale ultimo aspetto, in questo primo approfondimento, per la maggiore attinenza con nostre competenze istituzionali, attiriamo l’attenzione dei colleghi sulla modifica dell’articolo 255, comma 1, del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante la disciplina dell’illecito di abbandono di rifiuti.
Fino ad oggi – o, più correttamente, fino alla pubblicazione della legge di conversione del d.l. 105/2023 – l’abbandono di rifiuti ovvero il deposito incontrollato ovvero ancora l’immissione nelle acque superficiali o sotterranee in carenza dei titoli autorizzativi di cui agli articoli 192, commi 1 e 2, 226, comma 2, e 231, commi 1 e 2 del d.lgs. 152/2006, osservava un diverso regime sanzionatorio.
Se la condotta era posta in essere da titolari di imprese o responsabili di enti il fatto era considerato come illecito penale e punito, ai sensi dell’articolo 256, comma 2, con le pene di cui al comma 1 della medesima disposizione.
Ove invece lo stesso fatto era commesso da soggetti diversi, si era in presenza di una mera violazione amministrativa punita con le sanzioni di cui all’articolo 255, comma 1 (sanzione amministrativa pecuniaria da trecento euro a tremila euro. Se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio).
DELLO STESSO AUTORE
- La ”penalizzazione” dell’illecito di abbandono di rifiuti. Quid iuris per l’abbandono di veicoli ? (II parte)
- La ”penalizzazione” dell’illecito di abbandono di rifiuti. Quid iuris per l’abbandono di veicoli ? (I parte)
- Opposizione avverso ordinanze di archiviazione di verbali di accertamento (II parte)
- Opposizione avverso ordinanze di archiviazione di verbali di accertamento (I parte)
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Reati ambientali e indagini di Polizia Giudiziaria
Il manuale è articolato in tre parti:1) il ruolo della Polizia Giudiziaria nel contesto delle norme del vigente codice di procedura penale;2) l’attività di Polizia Giudiziaria nell’ambito del procedimento penale;3) l’applicazione specifica degli istituti giuridici, in precedenza esaminati, alla tutela dell’ambiente in generale e alle indagini in materia di: violazioni urbanistiche ed edilizie; violazioni delle norme sulla tutela del paesaggio e del territorio; inquinamento idrico; inquinamento da rifiuti; inquinamento da sostanze pericolose; inquinamento atmosferico; inquinamento da rumore; animali; delitti contro l’ambiente.L’opera passa in rassegna le varie discipline vigenti ed è arricchita da un utilissimo formulario dei principali atti di Polizia Giudiziaria, da pratici prospetti riepilogativi delle procedure e delle sanzioni, nonché da puntuali massimari della giurisprudenza di Cassazione, di utile riferimento interpretativo, riportati in calce ad ogni specifico argomento trattato.Questa XV edizione, in particolare, è stata aggiornata con le importanti novità apportate dalla riforma Cartabia in materia di procedure di Polizia Giudiziaria e, come di consueto, è stata interamente riveduta alla luce delle più recenti novità normative e giurisprudenziali in materia ambientale.Il testo, pertanto, si propone di fornire a tutti gli operatori del settore, impegnati nella difficile lotta alla criminalità ambientale in tutte le sue molteplici forme, un supporto indispensabile per coadiuvarli nelle attività quotidiane e per far fronte all’esigenza di continuo aggiornamento rispetto ad un quadro normativo in costante divenire.Luca RamacciMagistrato, è attualmente Presidente di Sezione presso la Terza Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione. Dal 2003 al 2010 Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, ha precedentemente svolto le medesime funzioni in Belluno e Venezia. Autore di numerosi articoli su riviste nazionali ed internazionali, è stato relatore in convegni nazionali ed internazionali ed ha tenuto conferenze presso master e scuole di specializzazione post universitarie.È stato più volte chiamato a contribuire alla formazione del personale di Polizia Giudiziaria in Italia ed all’estero nelle tecniche di indagini sui reati ambientali. Nominato più volte relatore nei corsi di aggiornamento professionale per magistrati organizzati dal Consiglio Superiore della Magistratura e dalla Scuola Superiore della Magistratura, è autore di diversi volumi utilizzati anche come testi di studio in diverse università. Ha realizzato e cura “Lexambiente” rivista giuridica su Internet (www.lexambiente.it).
Luca Ramacci | 2023 Maggioli Editore
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