Spigolando la giurisprudenza per una relazione che devo preparare mi sono imbattuto nuovamente in una ordinanza (la n. 76) della Corte Costituzionale del 2000, che richiama la storica sentenza della Consulta, n. 191 del 1973, della quale ho più volte scritto e parlato in relazione al fenomeno del turismo della patente.
Qualcuno potrà ritenere che si tratti di archeologia giuridica, ma basterebbe leggere il codice della strada del 1933 e quello del 1959 per capire come poco sia cambiato il diritto della circolazione in ambito nazionale, almeno per taluni punti cardine che non possono subire modifiche di ampio respiro, almeno sino a quando resteranno ancorati alle Convenzioni internazionali di Ginevra del 1949 e di Vienna del 1968.
Chi avesse la curiosità di leggere il Regio Decreto n. 1740 del 1933 rimarrebbe meravigliato della sua attualità e per questo ho sempre ritenuto utile un approccio storico alle norme vigenti e una loro lettura nell’ottica più ampia del diritto internazionale della circolazione stradale.
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