Le nuove frontiere degli antifurti per auto

Alberto Gardina 11 Gennaio 2012
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Furti di auto addio?

Sarebbe il sogno di tutti i proprietari di veicoli che in questi anni le hanno provate proprio tutte per evitarli; ma sarebbe anche quello delle forze di  polizia chiamate a gestire ogni anno migliaia di denunce, di ritrovamenti,  di ore di indagini dedicate a perseguire chi del furto di auto o dei loro pezzi ha fatto una ragione di vita.

 

Gli ingegneri dell’Advanced Institute of Industrial Technology,  di Tokyo,  hanno concepito un sofisticato sedile in grado di riconoscere la persona che  si siede al posto di guida, in base alla pressione effettuata su di esso. Ne danno notizia diversi siti web che hanno ripreso la notizia lanciata da agenzie di stampa giapponesi.

 

Il sistema si basa su 360 sensori che, al momento della “registrazione” del guidatore ufficiale, analizzano nel dettaglio la pressione effettuata (su una scala da 0 a 256). In questo modo i valori registrati dai 360 sensori vengono memorizzati da un software ideato per costruire una sorta di impronta tridimensionale, capace di distinguere il conducente proprietario da qualunque altra persona (un ladro, ad esempio).

Si tratta dunque di un dispositivo in grado di “disegnare” il profilo in 3D dei glutei di un individuo, grazie alla “memorizzazione” del modo con cui si siede, e di confrontarlo con quello immagazzinato.

 

I ricercatori che hanno ideato il sistema, contano di renderlo quasi infallibile, utilizzando il sistema di riconoscimento biometrico. I primi test effettuati sembrano avere dato risultati incoraggianti, in virtù del fatto che le sei persone che si sono sedute  al posto di guida sono state riconosciute. Tuttavia si tratta di dati basati su di un numero troppo limitato di casi per potere parlare di successo della sperimentazione, anche se qualcuno si sbilancia già, prevedendo il debutto del sistema nei prossimi tre anni.

 

Il nuovo antifurto è l’ultimo di una lunga serie di cui la stampa specializzata ha dato notizia in tempi recenti. Tra quelli già sperimentati: la chiave di avviamento,  le carte a radiofrequenza e un sistema completo che dispone di un blocco di accensione ad impronte digitali, gestibile in remoto tramite tecnologia GSM.

In questo caso un lettore di impronte digitali  effettua una scansione assicurando il controllo del veicolo solo ad automobilisti autorizzati che hanno effettuato  preventivamente la memorizzazione dell’impronta digitale. L’accensione del veicolo è subordinata all’inserimento della chiave nella serratura ed al riconoscimento dell’impronta digitale. Non è sufficiente pertanto appropriarsi delle chiavi per mettere in moto il mezzo, in quanto è necessario il  riconoscimento delle impronte digitali: se questo non avviene e si  tenta di aprire la portiera con la forza, si attiva l’allarme acustico.

E’ possibile inserire una scheda SIM GSM nello slot incluso nel kit antifurto. Nel caso il veicolo sia parcheggiato in un luogo con forte vento, o soggetto a forti precipitazioni, è possibile regolare la sensibilità dell’antifurto e del rilevatore acustico, in modo da evitare falsi allarmi.

La tecnologia GMS permette l’invio di un messaggio SMS ogni volta che qualcuno tenti di forzare l’auto o di colpirla  con forza. Se qualcuno riesce  a violare l’accensione dell’auto, il proprietario, dopo avere ricevuto la segnalazione, può inviare un messaggio;  in questo modo si innesca il blocco della fornitura di combustibile all’auto.

Il sistema appena descritto è in grado anche di segnalare se l’autoveicolo sia in movimento o  ancora parcheggiata regolarmente.

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