Le strutture precarie: esempi e titolo abilitativo previsto

Alberto Cuoghi 9 Gennaio 2013
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Secondo quanto stabilito dall’art. 6 del DPR 380/01 ( TU), le OPERE PRECARIE sono quelle dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore ai novanta giorni.

Normalmente, secondo l’articolo suindicato, occorre presentare allo Sportello Unico per l’Edilizia una Comunicazione di Inizio Lavori (CIL) “normale” (cioè senza alcun tipo di asseverazione da parte di un tecnico privato) da parte del proprietario dell’area o  avente titolo, pur nel rispetto delle normative antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico – sanitarie, all’efficienza energetica ed a quelle contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio ( Dlgs. 42/04).

Tale Comunicazione è prevista per tutte le regioni salvo alcune a statuto speciale ove è possibile che venga richiesta la SCIA.

Gli esempi di tali opere posso essere : palchi, chioschi temporanei, tensostrutture, bagni chimici, baracche, pedane, roulotte ecc.

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