Per potersi ritenere perfettamente invocabile il divieto di ne bis in idem è necessario che non sia ravvisata nei procedimenti sanzionatori di specie una “connessione sostanziale e temporale sufficientemente stretta” che, al contrario, se accertata, escluderebbe la configurabilità di un divieto di doppio binario e consentirebbe l’irrogazione di plurimi rilievi sanzionatori. In realtà anche la Corte EDU, dopo un iniziale irrigidimento in favore della sussistenza, sempre e comunque, del divieto di che trattasi, in più occasioni ha affermato “che non necessariamente l’inizio o la prosecuzione di un secondo procedimento di carattere sostanzialmente punitivo in relazione a un fatto per il quale una persona sia già stata giudicata in via definitiva nell’ambito di un diverso procedimento, pure di carattere sostanzialmente punitivo, dà luogo a una violazione del ne bis in idem.
Una tale violazione deve, infatti, essere esclusa allorché tra i due procedimenti vi sia una «connessione sostanziale e temporale sufficientemente stretta» (Corte EDU, sentenza A e B, paragrafo 130).
Si ha stretta connessione sostanziale e temporale:
– se i diversi procedimenti perseguono scopi complementari e pertanto concernono diversi aspetti del comportamento illecito in questione (parafrasando approdi interni si potrebbe sostenere che ciò accade se le varie norme perseguono la tutela di interessi e beni giuridici diversi, complementari tra loro e ancorati ad un medesimo fatto);
– se la duplicità di procedimenti in conseguenza della stessa condotta sia prevedibile, in astratto e in concreto;
– se i due procedimenti siano condotti in modo da evitare, nella misura del possibile, ogni duplicazione nella raccolta e nella valutazione delle prove;
– se siano previsti meccanismi che consentano, nel secondo procedimento, di tenere in considerazione la sanzione eventualmente già inflitta nel primo procedimento, in modo da evitare che l’interessato sia sottoposto a un trattamento sanzionatorio complessivo eccessivamente gravoso.
Vedremo che è proprio su questo aspetto che la legge 6/2024 ha prestato massima attenzione introducendo un meccanismo di compensazione sanzionatoria
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Reati ambientali e indagini di Polizia Giudiziaria
Il manuale è articolato in tre parti:1) il ruolo della Polizia Giudiziaria nel contesto delle norme del vigente codice di procedura penale;2) l’attività di Polizia Giudiziaria nell’ambito del procedimento penale;3) l’applicazione specifica degli istituti giuridici, in precedenza esaminati, alla tutela dell’ambiente in generale e alle indagini in materia di: violazioni urbanistiche ed edilizie; violazioni delle norme sulla tutela del paesaggio e del territorio; inquinamento idrico; inquinamento da rifiuti; inquinamento da sostanze pericolose; inquinamento atmosferico; inquinamento da rumore; animali; delitti contro l’ambiente.L’opera passa in rassegna le varie discipline vigenti ed è arricchita da un utilissimo formulario dei principali atti di Polizia Giudiziaria, da pratici prospetti riepilogativi delle procedure e delle sanzioni, nonché da puntuali massimari della giurisprudenza di Cassazione, di utile riferimento interpretativo, riportati in calce ad ogni specifico argomento trattato.Questa XV edizione, in particolare, è stata aggiornata con le importanti novità apportate dalla riforma Cartabia in materia di procedure di Polizia Giudiziaria e, come di consueto, è stata interamente riveduta alla luce delle più recenti novità normative e giurisprudenziali in materia ambientale.Il testo, pertanto, si propone di fornire a tutti gli operatori del settore, impegnati nella difficile lotta alla criminalità ambientale in tutte le sue molteplici forme, un supporto indispensabile per coadiuvarli nelle attività quotidiane e per far fronte all’esigenza di continuo aggiornamento rispetto ad un quadro normativo in costante divenire.Luca RamacciMagistrato, è attualmente Presidente di Sezione presso la Terza Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione. Dal 2003 al 2010 Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Tivoli, ha precedentemente svolto le medesime funzioni in Belluno e Venezia. Autore di numerosi articoli su riviste nazionali ed internazionali, è stato relatore in convegni nazionali ed internazionali ed ha tenuto conferenze presso master e scuole di specializzazione post universitarie.È stato più volte chiamato a contribuire alla formazione del personale di Polizia Giudiziaria in Italia ed all’estero nelle tecniche di indagini sui reati ambientali. Nominato più volte relatore nei corsi di aggiornamento professionale per magistrati organizzati dal Consiglio Superiore della Magistratura e dalla Scuola Superiore della Magistratura, è autore di diversi volumi utilizzati anche come testi di studio in diverse università. Ha realizzato e cura “Lexambiente” rivista giuridica su Internet (www.lexambiente.it).
Luca Ramacci | Maggioli Editore 2023
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