Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con una nota del 23 gennaio ha annunciato che è già pronta la direttiva sui limiti di velocità nei centri urbani su cui verrà poi avviato un confronto istituzionale.
Il lavoro si inquadra all’interno di quello più ampio che il ministero sta portando avanti già da alcuni mesi per un rinnovamento del codice della strada che è attualmente al vaglio del Parlamento.
La direttiva in breve:
- Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha emesso una direttiva riguardante il potere dei Comuni di adottare disposizioni sulla circolazione nei centri abitati.
- I Comuni possono stabilire limitazioni e blocchi temporanei al traffico, nel rispetto del bilanciamento tra il diritto alla mobilità e la promozione della sicurezza stradale e dell’ambiente.
- La direttiva richiama l’attenzione su due profili normativi: il limite di velocità di 50 km/h all’interno dei centri abitati, che può essere aumentato fino a 70 km/h in determinate strade, e la necessità di valutare attentamente l’imposizione di limiti inferiori a 50 km/h per evitare intralci alla circolazione.
- La direttiva fornisce anche criteri direttivi per la fissazione di limiti derogatori al limite generale di velocità, come la perimetrazione delle strade interessate da deroghe e la motivazione delle stesse.
- La fissazione generalizzata di limiti di velocità nel contesto urbano è arbitraria ed i limiti devono essere valutati caso per caso, tenendo conto delle specifiche caratteristiche delle strade o dei tratti di strada.
- È importante adottare un approccio basato sulla sicurezza e sulla scorrevolezza del traffico, evitando limiti eccessivamente ridotti che potrebbero causare intralcio alla circolazione.
- I Comuni possono fissare limiti diversi da quelli generali di 50 km/h, ma solo in determinate strade o tratti di strada e seguendo criteri specifici.
>>La direttiva sulla riduzione dei limiti di velocità in ambito urbano
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