I limiti di velocità valgono per entrambi i sensi di marcia?

Potreste pensare che il quesito sia banale, ma così non è, almeno secondo i giudici della Corte di Cassazione che affrontano il tema con l’ordinanza n. 17205/2017

21 Luglio 2017
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Forse è una domanda che non ci siamo mai fatti, e proprio per questo la risposta potrebbe non essere così scontata. Il cartello stradale che indica il limite di velocità, ad esempio il limite dei 50 km/h, vale per entrambi i sensi di marcia? O solo per chi lo vede rivolto verso di sé?

Il limite di velocità vale in entrambi i sensi di marcia?

Risponde la Corte di Cassazione affrontando una richiesta di risarcimento arrivata a seguito di sinistro stradale. Entrambi i conducenti stavano procedendo spediti, uno dei due aveva visto il segnale riportante il limite di velocità (che veniva infranto), l’altro no in quanto tale cartello, semplicemente, non era stato previsto e non era rivolto verso di lui.

I giudici ricordano che i segnali stradali sono dispositivi atti ad indicare una prescrizione, un avvertimento o una indicazione a tutti i veicoli circolanti e a ogni altro utente della strada. Apponendo un cartello stradale l’amministratore, il proprietario di una strada, comunica ai suoi utenti come è disciplinata la circolazione in quel luogo. Questo riguarda tutto: dalle regole ai pericoli, dagli obblighi fino ai divieti.

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Tali indicazioni però hanno valore solo per chi le percepisce nella condotta di guida, quindi solo per chi vede il cartello rivolto verso di sé durante la marcia.

Quindi la risposta è no, un cartello che indica un limite di velocità non ha valore in entrambi i sensi di marcia, ma riguarda solo l’automobilista verso il quale è rivolto.

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