Parafilie o perversioni sessuali, cenni

Raffaella Bianchi 31 Marzo 2014
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Durante lo svolgimento del lavoro, all’operatore di Polizia Locale, può capitare di rapportarsi con soggetti affetti da Parafilia. Si definiscono Parafilie quelle manifestazioni patologiche della sessualità chiamate precedentemente “perversioni” e poi “deviazioni sessuali”.

 

E’ bene sapere e ricordare che ad esse NON APPARTIENE l’omosessualità poiché è una variante naturale della sessualità; non vi appartiene nemmeno la transessualità poiché è un disturbo dell’identità di genere.
Va ricordato che prima delle forme di rilievo clinico, si possono incontrare casi non necessariamente patologici in soggetti con difficoltà a vivere la relazione intima in modo emotivamente coinvolgente. Le Parafilie, nelle loro espressioni più benigne, presentano ancora un certo grado di flessibilità e il soggetto non ne è imprigionato senza via d’uscita. E’ interessante notare che le Parafilie si riscontrano quasi esclusivamente tra gli uomini, la metà della quale è sposata (Brockman e Bluglass, 1996; Money, 1986; Rosler e Witztum, 2000).

 

Sono fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente che riguardano: oggetti inanimati, la sofferenza o l’umiliazione di se stessi o del partner, bambini o altre persone non consenzienti; devono manifestarsi per almeno sei mesi.

 

Una brevissima esposizione.

 

Esibizionismo. Il soggetto prova piacere mostrando i propri genitali a un estraneo, talvolta anche masturbandosi. Di solito egli non mette in atto tentativi di ulteriore attività sessuale. L’insorgenza avviene spesso prima dei 18 anni, anche se la manifestazione può avvenire più avanti nell’età. Riferiscono di solito il desiderio di scioccare, umiliare o eccitare sessualmente le estranee che incontrano (APA, 2000; Black et al., 1997; Nye, 1999). Il consiglio generale per le vittime di esibizionismo è di rimanere calme, andarsene e denunciare l’incidente (Marshall, 1997).

 

Feticismo. Consiste nell’uso di oggetti (calze, mutande, reggiseni, stivali, ecc.) per raggiungere l’eccitazione. Di solito vengono strofinati o annusati durante la masturbazione, o fatti indossare al partner durante il rapporto sessuale. Il feticcio ha importanza fondamentale per l’eccitamento e per l’erezione, che non avviene in sua mancanza.

 

Froutterismo. Il soggetto, detto anche toucherism si strofina o tocca una persona non consenziente, di solito in luoghi affollati per potersi sottrarre dai rischi di essere arrestato. Le zone più coinvolte sono i genitali, i seni, le cosce e i glutei. Il froutterista spesso fantastica sull’avere relazioni significative con la vittima e spesso intraprende comportamenti parafilici di altro tipo (Freund ed al., 1997). Il froutterismo è spesso trattato con indulgenza dai giudici, fatto deplorato da alcuni ricercatori che ne ravvisano alcune somiglianze con lo stupro (Laws e O’Donohue, 1997).

 

Pedofilia. E’ definito pedofilo un soggetto di almeno 16 anni, e di almeno 5 anni più vecchio della vittima, che pratica attività sessuale con bambini prepuberi. Il decorso è di solito cronico. E’ bene rammentare che il DSM-IV specifica che i soggetti con pedofilia, che sfogano i propri impulsi con bambini, possono limitarsi a spogliare il bambino e a guardarlo, a mostrarsi, a masturbarsi in sua presenza, a toccarlo con delicatezza e ad accarezzarlo. Altri sottopongono il bambino a vari gradi di violenza. Queste attività vengono di solito giustificate o razionalizzate sostenendo che esse hanno valore educativo per il bambino, che egli ne ricava piacere sessuale, o che era sessualmente provocante; argomenti comuni anche nella pornografia pedofilica. Altri, specie chi abusa spesso di bambini, sviluppano complicate tecniche per avere accesso a loro (guadagnano la fiducia della madre, sposano una donna con un bambino “attraente”, scambiarsi i bambini con altri pedofili o, in casi rari, adottare bambini di paesi sottosviluppati o rapire bambini a estranei). Le piccole vittime possono essere membri della famiglia o estranei cui il pedofilo arriva comportandosi “amichevolmente” o guadagnando la fiducia degli adulti che fanno parte della vita dei bambini.  Spesso le vittime sono minacciate in qualche modo per evitare che riferiscano ad altri delle molestie. Si precisa che per bambini s’intendono sia maschi sia femmine.

 

Masochismo sessuale. E’ una forma di relazione nella quale il piacere sessuale è raggiunto solo attraverso una propria reale sofferenza. Gli atti masochistici comportano il voler essere legati, fustigati o percossi; non è infrequente farsi costringere a comportarsi come bambini o camminare a quattro zampe. E’ però fondamentale che tutto ciò sia vissuto in una situazione di umiliazione. Quasi sempre il tutto si esaurisce con un’eccitazione cui può seguire la masturbazione; molto più raramente un rapporto sessuale. Una forma particolarmente pericolosa di comportamento sessuale masochistico è la deprivazione di ossigeno (ipossia) per strangolamento manuale o con un laccio, un cappio, una busta di plastica o altri mezzi (APA, 2000). Il masochismo sessuale è la sola parafilia diagnosticata comunemente nelle donne, anche se è venti volte più comune tra gli uomini (APA, 2000).

 

Sadismo sessuale. Vengono svolte azioni che provocano sofferenza psicologica e fisica alla vittima e che sono sessualmente eccitanti per il sadico. Si esprimono con condotte che tendono a umiliare la vittima, a imprigionarla, a percuoterla, torturarla, fino anche a ucciderla. I comportamenti possono essere messi in atto con un partner consenziente, ma spesso con soggetti non consenzienti. In rari casi, il comportamento sadico si limita a fantasie, durante l’attività sessuale, che implicano la necessità di esercitare un controllo completo sulla vittima e sul suo essere terrorizzata dal fatto che si possono tradurre in atti reali. In casi gravi, soprattutto se associato a un disturbo di personalità antisociale, il sadismo sessuale può comprendere lo stupro e altri atti che possono ferire o uccidere la vittima.

 

Feticismo da travestimento. Il soggetto è di solito un collezionista d’indumenti femminili con i quali si traveste. In questa situazione si masturba associando l’atto alla fantasia di essere sia maschio soggetto, sia la femmina oggetto della sua fantasia sessuale. Alcuni maschi indossano biancheria intima femminile sotto gli abiti consueti, altri si vestono da donna e si truccano. Di solito, sono soggetti eterosessuali.

 

Voyeurismo. Consiste nell’osservare persone, di solito estranee, quando sono nude o sono impegnate in attività sessuali, per ricavare eccitazione. Nella sua forma più grave, il voyeurismo costituisce l’unica forma di attività sessuale possibile. Esordisce solitamente prima dei 15 anni e tende alla cronicità.

 

Parafilia non altrimenti specificata. Questa categoria diagnostica viene inclusa per codificare le Parafilie che non soddisfano i criteri per alcuna categoria specifica. Gli esempi includono, ma non si limitano, a: scatologia telefonica, necrofilia, parzialismo, zoofilia, coprofilia, clismafilia e urofilia.

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