Rifiuti da costruzione e demolizione: nuovo regolamento per il recupero dei rifiuti inerti

Decreto Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 28 giugno 2024 n. 127

12 Settembre 2024
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Il decreto del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 28/6/2024 n. 127

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 213 dell’11 settembre 2024 è stato pubblicato il Decreto Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica 28/6/2024 n. 127 recante “Regolamento recante disciplina della cessazione della qualifica di rifiuto dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione, altri rifiuti inerti di origine minerale, ai sensi dell’articolo 184-ter, comma 2, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152/2006“.

Il nuovo Decreto introduce un sistema regolatorio per il trattamento dei rifiuti inerti derivanti da costruzioni e demolizioni, definendo criteri specifici per la cessazione della qualifica di rifiuto.

L’obiettivo è incentivare il riciclo e il riutilizzo degli aggregati recuperati in opere di ingegneria civile, in linea con i principi di economia circolare.

Il decreto richiede agli operatori di rispettare standard ambientali e di sicurezza, con sistemi di monitoraggio e autocontrollo obbligatori promuovendo una gestione sostenibile dei rifiuti inerti che riduca l’impatto ambientale e stimoli il mercato dei materiali riciclati.

I criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto


L’articolo 1 del Decreto n. 127/2024 definisce i criteri per i quali i rifiuti inerti derivanti da attività di costruzione e demolizione possono cessare di essere considerati rifiuti, trasformandosi in “aggregati recuperati”. Il rispetto di tali criteri è essenziale affinché questi materiali possano essere reintrodotti sul mercato, evitando così il loro conferimento in discarica.

Gli aggregati riciclati o artificiali, ottenuti dal recupero di rifiuti inerti, devono rispettare i requisiti chimici e fisici indicati nell’allegato tecnico del decreto. Le operazioni di recupero devono essere autorizzate dalle autorità competenti, mentre il produttore di questi materiali è responsabile della conformità del prodotto e della dichiarazione delle sue caratteristiche. Tra i requisiti chiave, i materiali devono essere privi di sostanze pericolose, non subire trasformazioni fisiche o chimiche significative e devono essere conformi a standard tecnici prestabiliti.

Questa normativa si applica non solo ai rifiuti provenienti da costruzioni e demolizioni, ma anche ad altri rifiuti minerali, ampliando il ventaglio di possibilità per lindustria del recupero.

Responsabilità degli operatori e monitoraggio ambientale


Il decreto prevede un sistema di responsabilità stringente per i produttori degli aggregati recuperati. Ogni lotto di materiale deve essere accompagnato da una dichiarazione di conformità, che attesta il rispetto dei criteri di cessazione della qualifica di rifiuto. Tale dichiarazione deve essere conservata per cinque anni e resa disponibile alle autorità di controllo, garantendo la tracciabilità del materiale.

Inoltre, il produttore è tenuto a implementare un sistema di gestione ambientale che includa misure di autocontrollo e qualità.

Il monitoraggio continuo delle attività di recupero, in aggiunta alla conservazione di campioni per verifiche future, assicura che gli aggregati recuperati mantengano standard elevati di qualità e sicurezza.

Il Decreto n. 127/2024 prevede inoltre un’attività di vigilanza da parte delle autorità competenti, che avranno il compito di monitorare l’applicazione delle norme e verificare che non vi siano rischi ambientali o per la salute pubblica associati all’utilizzo di aggregati recuperati.

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Il Prontuario costituisce un supporto pratico-operativo, completo e aggiornato, ideale per tutti coloro che, a vario titolo, si occupano dei controlli in materia ambientale e che necessitano di una guida di facile e immediata consultazione per l’accertamento dei reati e degli illeciti amministrativi. L’opera riporta un’ampia casistica di violazioni, le indicazioni per l’applicazione delle relative sanzioni, la normativa e la giurisprudenza di riferimento, nonché le note operative per la corretta gestione di procedure e adempimenti.L’esigenza di una nuova edizione di questo volume è legata alle diverse novità intervenute e principalmente ad un approccio del legislatore più accurato e severo nei confronti delle varie tematiche ambientali, andando da una maggiore e più specifica protezione di alcune specie animali fino ad un deciso inasprimento delle sanzioni ambientali in caso di abbandono di rifiuti ed atti illeciti su beni culturali.In particolare la presente edizione è stata interamente riveduta e aggiornata, nonché integrata con le nuove fattispecie di reato contro il patrimonio culturale introdotte dalla Legge n. 6/2024, con il D.Lgs. n. 46/2024 (che integra il D.Lgs n. 197/21) sui rifiuti prodotti dalle navi, nonchè alle norme inerenti al RENTRI.Sezioni dell’opera• Difesa del suolo e lotta alla desertificazione, tutela delle acque, gestione delle risorse idriche • Gestione dei rifiuti • Veicoli fuori uso • Discariche • Autorizzazione integrata ambientale • Incenerimento dei rifiuti • Rifiuti radioattivi • RAEE • Impianti e attività che comportano emissioni in atmosfera • Impianti termici civili • Edilizia e urbanistica • Beni culturali e paesaggistici • Amianto • Pile e accumulatori • Inquinamento acustico • Caccia e pesca • Inquinamento marino e portuale • Testo unico delle leggi sanitarie • Delitti contro l’ambiente.Massimo BusàAvvocato, esperto in tematiche ambientali.Paolo CostantinoAvvocato, esperto di infrastrutture e ambiente

Paolo Costantino, Massimo Busà | MaggioliEditore 2024

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