Sanzioni del CdS e fondi di produttività: che dire?
L’approfondimento a cura di R. Nobile
(www.lagazzettadeglientilocali.it)

14 Luglio 2011
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“Il fondo confonde”: pare proprio che non vi sia altro da dire. Già, perché da un po’ di tempo non si parla d’altro: del fondo di produttività e dei limiti alla sua quantificazione. Lo abbiamo rilevato ripetutamente sulle pagine di questa Gazzetta negli ultimi nostri interventi. Quale sia al motivazione di tutto ciò è presto detto: il solito art. 9, comma 2-bis, del d.l. 31.5.2010, n. 78, convertito con modificazione nella legge 30.7.2010, n. 122. La disposizione normativa è innocente solo in apparenza, ma la realtà è ben altra. Essa trasuda doppiezza e come tale è ambigua. Eccone il testo: “a decorrere dal 1° gennaio 2011 e sino al 31 dicembre 2013 l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo dell’anno 2010 ed è, comunque, automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio”.
A prima vista tutto appare chiaro: ma si sa, “apparire” è verbo dalla semantica complessa, giacché significa sia ciò che è, sia ciò che pare essere e dunque che non è certo che sia ovvero che non è affatto. Ossia tanto l’essere nel suo esserci, quanto il suo diametralmente opposto. “Proprio un bel dilemma”, ci verrebbe da dire.
La questione dell’invalicabilità del tetto del fondo 2010 nell’esercizio 2011 tocca da vicino tutte le modalità astrattamente pensabili della sua incementabilità. Ed infatti, se il fondo di produttività è assoggettato ad un tetto e può solo essere ridotto, allora il suo incremento è precluso, indipendentemente dalle forme e dalle tipologie delle risorse ipotizzabili in astratto. Azione che prima facie è preclusa per tabulas dal legislatore. La cui azione è chiaramente preordinata a tenere sottocontrollo ed a calmierare la spesa per il personale nel comparto del pubblico impiego…

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