Sblocca cantieri – Ecco le novità

19 Giugno 2019
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Il decreto Sblocca Cantieri è diventato legge con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 140 del 17 giugno 2019.

Con lo Sblocca Cantieri sono state introdotte alcune importanti novità nel settore dei lavori pubblici, a partire dalla riforma del Codice degli Appalti, con l’introduzione di alcune forme di semplificazione per velocizzare l’iter di realizzazione delle opere pubbliche e la revisione delle soglie per l’affidamento di lavori. E ancora, l’istituzione della figura dei Commissari per i cantieri che, sull’esempio del commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova, avranno poteri speciali per accelerare e sbloccare quei lavori fermi da anni e ritenuti prioritari dal Governo.

Più nel dettaglio, le principali novità della legge Sblocca Cantieri sono le seguenti.

Commissari per i cantieri prioritari: per sbloccare alcuni cantieri ritenuti prioritari verranno  nominati dei commissari straordinari che potranno anche rielaborare progetti non ancora appaltati sostituendosi a qualsiasi altra fase autorizzativa, fatta eccezione per le autorizzazioni relative alla tutela di beni culturali e paesaggistici e per quelle ambientali. Potranno essere abilitati ad assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e operare in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle norme europee.

Modifiche-sospensioni del Codice degli appalti: viene stabilita la sospensione fino al 31 dicembre 2020 di alcune norme del Codice degli appalti. In particolare:

  • Sospeso l’obbligo per i Comuni non capoluogo di provincia di rivolgersi a centrali appaltanti. I Comuni medesimi potranno gestire autonomamente le procedure;
  • Sospeso l’obbligo di scegliere i commissari di gara tra gli esperti iscritti all’albo Anac;
  • Sospeso il divieto di ricorrere all’affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione dei lavori.

Subappalto: cancellata la sospensione della norma del Codice degli appalti che fissava al 30% il limite del subappalto. Il nuovo limite al subappalto viene aumentato al 40%. Viene meno l’obbligo per le imprese di indicare la terna dei subappaltatori.

Collegio consultivo tecnico: introdotto il Collegio consultivo tecnico, un team composto da tre esperti che avranno il compito di risolvere le controversie nate in tema di esecuzione del contratto, senza per forza arrivare in un’aula di Tribunale.

Soglie di affidamento dei lavori

Ridefinite le soglie di affidamento dei lavori:

  • Da 0 a 40 mila euro affidamento diretto
  • Da 40mila a 150mila affidamento diretto previa valutazione di tre preventivi, se esistenti
  • Da 150mila a 350mila mediante procedura negoziata previa consultazione di almeno 10 operatori, se esistenti
  • Da 350mila a 1milione mediante procedura negoziata previa consultazione di almeno 15 operatori se esistenti

Addio massimo ribasso: Abolito il massimo ribasso come criterio di aggiudicazione degli appalti. Oltre 1 milione di euro e fino alla soglia comunitaria, ovvero 5,5 milioni, viene confermato l’impianto originario del Dl: procedura aperta mediante aggiudicazione con il criterio del minor prezzo e meccanismo di automatica esclusione delle offerte anomale. Con il criterio del minor prezzo, infatti, non viene premiata l’offerta al massimo ribasso, ma quella il cui prezzo più si avvicina alla media dei ribassi. Il meccanismo approvato prevede, infatti, l’individuazione della soglia di anomalia in modo che le offerte anomale vengano automaticamente escluse.

Torna regolamento attuativo unico codice appalti: Viene reintrodotto il regolamento attuativo del Codice degli appalti. Fino alla data di entrata in vigore rimarranno valide le attuali linee guida Anac.

Stop allo strapotere dei concessionari autostradali: con le nuove norme si permette a un funzionario pubblico, che decide di revocare una concessione a un gestore autostradale inadempiente, di non rischiare di subire procedimenti per danno erariale, a patto che il decreto di revoca sia vistato e registrato in sede di controllo preventivo dalla Corte dei conti. In questo modo si introduce un maggiore bilanciamento tra i “pesi” dello Stato e dei concessionari autostradali, a esclusiva tutela degli interessi pubblici.

Nessuna proroga alla concessione autostradale in scadenza, anche con progetti in corso: Si consente, per le concessioni autostradali già scadute o in scadenza entro trentasei mesi, di poter comunque mettere fine alle concessioni autostradali in scadenza, fare la gara ma poter riutilizzare progetti esistenti e pregressi di interventi cantierati.

Risarcimenti per la “zona arancione” Genova: Si consente al commissario per la ricostruzione del Ponte Morandi, una volta effettuata la perimetrazione, di erogare le risorse (fino a un massimo di 7 milioni di euro) per indennizzare in modo congruo i cosiddetti interferiti, ossia i cittadini e gli imprenditori che stanno subendo disagi a causa del grande cantiere per la ricostruzione del ponte.

Commissario strade regione Sicilia: Viene nominato un commissario straordinario per la messa in sicurezza e il miglioramento della rete viaria siciliana incaricato di sovraintendere alla programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione degli interventi in particolare di manutenzione straordinaria su strade provinciali, intercomunali e locali, come chiesto dalla stessa Regione.

Piccoli Comuni: chiusi i programmi “6000 Campanili” e “Nuovi Progetti di intervento” (del 2013-2014). Le risorse eventualmente disponibili verranno stornate in un nuovo Programma di interventi infrastrutturali per i piccoli Comuni fino a 3.500 abitanti per la manutenzione di strade, illuminazione pubblica, strutture pubbliche comunali.

Lioni-Grottaminarda: Viene disposto che la Regione Campania debba provvedere al completamento della Lioni-Grottaminarda, in irpinia, nel tratto Collegamento A3 (Contursi)-SS 7var (Lioni)- A 16 (Grottaminarda) – A14 (Termoli).

Commissari straordinari Mose e Gran Sasso: via libera alla nomina di commissari straordinari per il completamento del Mose di Venezia e per il rischio idrico del Gran Sasso. Per quest’ultimo si prevede uno stanziamento di 120 milioni.

Terzo Valico e nodo ferroviario di Genova: via libera alla trasformazione del Terzo Valico e del nodo ferroviario di Genova in un progetto unico con limite di spesa di 6,8 miliardi di euro e con l’avvio del sesto lotto da 833 milioni di euro.

Autostrada del Brennero: Con un emendamento dei relatori si prevede che la realizzazione dell’interporto di Trento, dell’interporto ferroviario di Isola della Scala (Verona) e del porto fluviale di Valdaro (Mantova) rientrerà nell’ambito delle infrastrutture connesse al corridoio del Brennero. Gli oneri dovranno quindi rientrare tra quelli a carico del nuovo concessionario dell’autostrada A22 Brennero-Modena, ma saranno poi recuperati con l’introduzione della nuova tariffa ambientale.

Piano colonnine elettriche: stanziati 10 milioni di euro per realizzare la Piattaforma unica nazionale (Pun), che raccoglie le informazioni sulla diffusione delle “colonnine” per la ricarica dei veicoli elettrici, e per investire sul relativo Piano nazionale infrastrutturale.

Porto di Pescara: via libera anche al commissario straordinario per il porto di Pescara. Nominato con decreto del Presidente del consiglio su proposta del Ministero delle infrastrutture e d’intesa con il presidente della Regione Abruzzo, dovrà provvedere alla veloce esecuzione degli interventi necessari al ripristino della piena operatività del porto abruzzese, anche in termini di sicurezza. Il commissario sarà inoltre incaricato di sovrintendere alle attività di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione delle opere infrastrutturali del porto, compreso lo scavo dei fondali marini.

Semplificazioni in zone sismiche: vengono introdotte modifiche al Testo unico dell’edilizia in chiave di “semplificazione della disciplina degli interventi strutturali in zone sismiche”, soprattutto per quanto riguarda le norme sulla denuncia dei lavori, dividendo gli interventi in “rilevanti”, “di minor rilevanza” e “privi di rilevanza” e introducendo un nuovo regime autorizzatorio.

Terremoto Irpinia (1980-81): Un decreto Mit-Mise-Mef individuerà le amministrazioni competenti che dovranno prendere il posto dei vecchi commissari straordinari e portare a termine le opere di ricostruzione post terremoto già stabilite nel 2002.

300 milioni per Campobasso, Catania e L’Aquila: viene creato il fondo a favore dei territori colpiti dai terremoti delle province di Campobasso e di Catania, con una dotazione di 275,7 milioni di euro dal 2019 al 2023. A queste risorse si aggiungono 4,21 milioni di euro nel 2019-2021 per la sospensione dei termini del pagamento delle tasse per i fabbricati colpiti dal sisma di Molise e Sicilia; e 10,5 milioni di euro di contributo extra per il 2019 per la ricostruzione de L’Aquila. In tutto le risorse impegnate sono circa 300 milioni su più anni.

4 milioni per ripresa attività turistiche: vengono previsti contributi per la ricostruzione privata e per favorire la ripresa produttiva delle imprese del settore turistico nelle zone del Molise e della Sicilia colpiti dal sisma, con limite di spesa di 4 milioni di euro nel biennio 2019-2020.

Accelerazione ricostruzione Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria: Vengono introdotte misure per semplificare e dare impulso alla ricostruzione pubblica delle zone colpite dai terremoti del 2016-2017, consentendo ad esempio una accelerazione nell’aggiudicazione dei servizi tecnici e per l’elaborazione della pianificazione urbanistica mediante il ricorso ad un meccanismo di valutazione delle offerte semplificato quale il criterio del prezzo più basso.

Esenzione imposte negozi inagibili (sisma Amatrice): estesa fino al 31 dicembre 2020 la sospensione, per negozi e attività commerciali inagibili a seguito di sisma dell’Italia centrale 2016-2017, dell’imposta comunale sulla pubblicità e del canone per le insegne.

Ristori immediati per imprese terremotate: Vengono introdotte misure per la semplificazione delle procedure per l’immediato ristoro dei danni subiti dalle attività economiche e produttive e dai privati a seguito di eventi calamitosi. Si consente l’utilizzo di risorse “cash” a fronte di risorse già attivate con il meccanismo del credito di imposta.

Scuole in zone sismiche: si consente alle scuole che hanno sede nei comuni del cratere sismico delle regioni del centro Italia di continuare a svolgere la propria attività didattica, derogando al numero minimo di alunni per classe previsto dal Dpr 81/2009. L’emendamento proroga una misura già in essere, prevista dalla legge sul terremoto del 2016, e consentirà lo svolgimento anche del prossimo anno scolastico proprio in quei piccoli comuni che stanno cercando di ripartire dopo il sisma, evitando la chiusura delle classi e delle sedi scolastiche presenti.

Sms di allarme pubblico: Viene disposta l’istituzione di un’innovativa piattaforma denominata “IT-Alert”, con la quale, attraverso la tecnologia CBS (cell broadcast service), si potranno inviare brevi messaggi di testo a tutti i dispositivi cellulari presenti in una determinata area geografica, garantendo un servizio di comunicazione in emergenza tempestivo ed efficace come avviene in altri Paesi europei ed extraeuropei, per segnalare ad esempio eventi sismici, alluvioni, nubifragi, eruzioni di vulcani.

Cantieri scuole e strade: viene concesso più tempo ai Comuni fino a 20mila abitanti per impiegare i 400 milioni messi a disposizione dalla legge di Bilancio 2019 per gli investimenti per la messa in sicurezza di scuole e strade.

Piste ciclabili: viene sostituita la definizione di “autostrade ciclabili” con quella di “ciclovie interurbane” per consentire l’erogazione degli stanziamenti previsti dalla legge di Bilancio 2019per l’istituzione di un “Fondo per le autostrade ciclabili”, non erogati perché la definizione di “autostrade ciclabili” non ha riscontro normativo. Differito inoltre al 31 agosto 2019 il termine entro il quale il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti dovrà definire le modalità di erogazione delle risorse.

Italia Infrastrutture Spa: viene istituita dal 1° settembre 2019 “Italia Infrastrutture Spa”, al fine di gestire al meglio i cantieri delle opere pubbliche in ritardo. Con capitale sociale di 10 milioni, detenuto interamente dal ministero dell’Economia, la società è sottoposta al controllo del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

Fonte: mit.gov.it

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