SDI alla Polizia Locale. Non ancora, ma intanto arrivano “oneri ed onori”

Maurizio Marchi 28 Ottobre 2013
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Quella dello SDI alla Polizia Locale è una storia lunga, che non potrà essere certamente risolta in queste poche righe. Attualmente però le polizie locali, tramite il servizio con Ancitel possono accedere ai veicoli oggetto di furto. E’ in dirittura di arrivo una modifica, sulla quale il Garante per la Privacy ha sostanzialmente espresso parere favorevole (Parere in tema di accesso alle informazioni registrate nel CED interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza – 3 ottobre 2013) con la quale si consentirà alle Polizie Locali di accedere anche ai documenti rubati ed alla regolarità (o irregolarità) dei permessi di soggiorno.
Certo è già qualche cosa, ma non molto.
Di certo l’operatore di polizia locale che dovesse rilevare una targa rubata in un veicolo con a bordo passeggeri, potrà immaginare che questi non sono “immacolati”; così come se un cittadino esibisce um documento rubato, qualche sospetto sulla sua “fedina penale” verrà certamente. Resta però il fatto che comunque non sarà possibile visionare i cosiddetti precedenti: almeno non direttamente. E così si continuerà, dopo aver trovato un soggetto (per esempio) su un’auto rubata che esibisce patente oggetto di furto, a dover interpellare lo SDI con i metodi trazionali, cioè confidando sulla collaborazione delle forze di polizia a competenza statale.
Con le modifiche in arrivo sarà possibile accertare anche la regolarità del permesso di soggiorno: ma anche in questo caso non i precedenti.
In compenso arriva anche un onere: cioè la “possibilità”, che si teme diventerà obbligo, di inserire direttamente i dati inerenti veicoli, targhe e documenti oggetto di denunce ricevute dalla polizia locale.

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