Persona residente in Italia oppure con doppia residenza sia in Italia che all’estero, può circolare da oltre due anni nello stato Italiano con una vettura con targa rumena, tedesca o francese.
RISPOSTA
Come detto il concetto di doppia residenza presenta molti limiti ai fini della materia di cui si tratta. Pertanto, pur essendo ricorrenti i casi di “doppia residenza” non può che farsi riferimento alla residenza normale che, di norma, coincide con quella anagrafica. Pertanto se il veicolo è stato importato all’atto del trasferimento della residenza in Italia e appurato che anche la residenza normale è stata stabilita in Italia, il veicolo può circolare per un anno nel territorio italiano e poi deve essere
nazionalizzato a nulla rilevando l’esistenza di una seconda residenza all’estero.
Se invece il veicolo è stato acquista all’estero dopo il trasferimento della residenza in Italia, dove è stabilita anche la residenza normale, la situazione è irregolare perché si può immatricolare un veicolo solo ove si è stabilita la residenza normale che necessariamente non può essere stabilita in due diversi Stati. In tale caso valgono le considerazioni riassunte nella relazione del Convegno di La Spezia e qui pubblicate:
G. Carmagnini (www.vigilaresullastrada.it 27/1/2014) – Il nuovo gioco dell’importazione definitiva all’estero di veicoli immatricolati in Italia. Un fenomeno dilagante e i pochi strumenti a disposizione.
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